mercoledì 3 aprile 2013

"Ragione e sentimento" di Jane Austen

Ciao a tutti! Torno a parlare di libri, di quello che ho finito poco tempo fa e cioè "Ragione e sentimento".
Della stessa autrice lessi "Orgoglio e pregiudizio" ai tempi del liceo e pochi anni fa ho letto anche "L'abbazia di Northanger". Il primo mi piacqua moltissimo, il secondo meno... in generale trovo che la Austen si dilunghi troppo nei primi capitoli a raccontare cose decisamente inutili, per poi concentrare nella seconda metà del romanzo la maggior parte degli eventi salienti, e questo porta il lettore ad annoiarsi un po' all'inizio e ad abbandonare la lettura (io per terminare "Northanger Abbey" ci ho messo 3 anni, iniziandolo 3 volte!).
In "Ragione e sentimento" si narra la storia della famiglia Dashwood in particolare delle due sorelle Elinor e Marianne che ci regalano anche il titolo del libro: la prima infatti è ragione pura, razionalizza ogni evento e cerca sempre di non farsi sopraffare dai sentimenti; la seconda invece si fa guidare delle sue emozioni in ogni cosa che fa, dando ascolto solo al suo cuore. La famiglia è composta da Henry Dashwood, la sua seconda moglie, le loro 3 figlie (oltre ad Elinor e Marianne c'è anche la giovane Margaret) e John, figlio nato dal primo matrimonio del sig. Dashwood. Dopo la morte di quest'ultimo, la famiglia si troverà costretta a trasferirsi nel Devonshire, cosa che obbliga Elinor a separarsi dal suo amore, Edward Ferrars, che è anche il fratello della cognata (la quale non è per niente felice del rapporto dei due, anzi, è lei stessa a suggerire al marito che le Dashwood si allontanino dalla loro casa a Norland). Nel Devonshire Marianne si innamora perdutamente di John Willoughby e si butta anima e corpo in questo sentimento, salvo poi ricevere un'amara delusione quando si ritroveranno a Londra...
La storia non è male, però la parte iniziale è decisamente troppo lunga, mentre la parte più interessante viene ridotta all'osso. Pochi dialoghi, poca azione... per la quantità di pagine succede veramente poco ma c'è una grande esplorazione di sentimenti delle due protagoniste principali.
A me ha dato l'idea di "Harmony", libro molto femminile e molto da donne d'altri tempi, che credono che sia l'uomo a dover fare il primo passo sempre e la cui massima aspirazione è fare le mogli e le mamme a tempo pieno,con un bel grembiulino tutto pulito, tutte pizzi e merletti.
Decisamente non fa per me.

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